lunedì 26 novembre 2012

Necci di farina di castagne




I necci di farina di castagne, sono come i castagnacci bianchi ... capaci di scatenare una miriade di ricordi, legati alle mie vancanze in montagna.
Non so come mai, visto che la farina di castagne era un "frutto" dell'inverno, ma ogni estate, quando ero bambina, un giorno del mese di Agosto, tutta la famiglia Bartoletti, si riuniva nella cucina con il caminetto "grande", venivano puliti i dischi di terracotta, che di solito rimanevano per una anno intero  riposti nel sottoscala, zio Bruno raccoglieva le foglie di castagno, babbo accendeva il fuoco, zia Lina, preparava l'impasto con acqua, farina di castagne e un pizzico di sale, si sedeva sulla seggiolina di paglia, accanto  al fuoco,  ed iniziava a preparare i suoi necci.

Eh si, i necci di castagne erano la sua specialità ... scaldava le forme sul fuoco, ci poggiava sopra  le foglie di castagno incrociate, versava un po' di pastella, altre foglie e via ... finché non si formava una lunga torre, che in pochi minuti, rilasciava un dolce profumo di castagne, per tutta la casa.
Ho dei ricordi molto vaghi ... anche perché ero molto piccola,  ma vedendo queste foto, sono come esplosi nella mente.

http://www.museodelcastagno.it/ricette.php#necci



Sul tavolo, mamma e nonna Maria, mettevano sempre la  ricotta fresca, che ci portava a casa direttamente il pastore, del buon pecorino fresco, e zio Bruno, che era il più goloso, tagliava delle belle fette di pancetta, le cuoceva nella padella, e le metteva nel suo neccio arrotolato.



Ora, di tutti i nomi che ho fatto, è rimasta solo mia mamma ... e i necci di castagne, non si preparano più nel mese di Agosto ...





Ingredienti per 4 persone
350 g di  acqua
200 g di farina di castagne
1 cucchiaino di sale
4 o 5 cucchiaia d'olio extra vergine d'oliva

Ho stemperato la farina di castagne, con l'acqua, ho aggiunto il sale, ed ho mescolato bene, finché tutti i grumi, non si sono sciolti.
Ho oleato leggermente una padellina antiaderente di 20 cm,  l'ho lasciata scaldare bene, ho versato un po' di pastella, quanto basta per ottenere una frittella abbastanza sottile, l'ho lasciata cuocere per un minuto circa, e poi l'ho rigirata dall'altra parte.

Ho ripetuto il tutto, finchè la pastella non era finita, ed ho messo via via,  i necci su di  un piatto, appoggiato su una pentola con l'acqua calda al suo interno, per tenerli caldi.

Servirli con ricotta fresca, pecorino dolce, o formaggio misto di mucca e pecora.







19 commenti:

lalexa ha detto...

Hai condiviso davvero un bel ricordo.... e una fantastica ricettina!!! Grazie! ;)
lalexa

La deliziosa signorina Effe ha detto...

che meravigliosa ricetta!! molto autunnale :)!

IsabelC. ha detto...

Mi piacciono molto i necci di castagne. Il ripieno con la ricotta è quella che preferisco. A volte li preparo con i ferri scaldati sul fuoco
Sono dei bellissimi ricordi

ANNA MARIA PELLEGRINO ha detto...

Non conoscevo questa storia e la trovo davvero deliziosa, come la tua ricetta. Grazie :)

Simo ha detto...

Li conosco...sono strepitosi!!!!!!
Che belle le tue foto, fan venir voglia di rubarne uno dal monitor... ;)
Baci!

Aurelia ha detto...

sapessi quante storie, ancora da raccontare ...

Aurelia ha detto...

ma ciao Simona :))

e tu sei sempre squisitamente gentile!
Un abbraccio

Unknown ha detto...

Che bontà questa ricetta Aurelia! Sei sempre una conferma tu...
Un abbraccio!
Mari

PATRIZIA MALOMO ha detto...

E' da un secolo che sogno di farli. Amo la farina di castagne da morire solo che in casa non è apprezzata. E mangiarli in solitaria, lo so che non è male....ma io non mi ci diverto!
La tua proposta è da urlo....ci verserei un cucchiaiata di miele sopra....magari proprio di castagna che è anche un pochino amarognolo nel finale. Sei una forza. Un bacione carissima, Pat

Aurelia ha detto...

E allora dobbiamo gustarceli, solo io e te ... un modo carino, per invitarti u pomeriggio, qua a casa mia :)
Ma perché non siamo comprese, tu la farina di castagne, io le vellutate e i brodini :)

Aurelia ha detto...

Mari, sei sempre troppo gentile :))

Aurelia ha detto...

Grazie Effe :)

Aurelia ha detto...

Il blog, è fatto anche di questo... ogni tanto, un ricordo lontano, mi scappa :)
grazie a te, per essere passata a trovarmi

Aurelia ha detto...

Ciao Isabel, sai che ho anche i ferri, da qualche parte? devo mettermi alla ricerca ...
i ricordi,legati alle ricette, sono quelli che preferisco ...creano un legame, indissolubile, che il tempo non riuscirà mai a cancellare ...
un abbraccio

Gata da Plar - Mony ha detto...

Che post dolce e nostalgico mia Cara... :*)

Sai, venerdì sera ho a cena ospiti... mmmm... la farina di castagne c'è... mi sa che li propongo come antipasto... :)

Un abbraccio!

Laura ha detto...

Ricotta fresca.. so di cosa parli... profumi di infanzia
Non li ho mai mangiati, sono da provare Aurelia... non è che te n'è avanzato uno?
Baci
Laura

Fico e Uva ha detto...

Bella questa ricetta che racconta una storia e ci incanta, come solo le emozioni vere possono fare...
ho giusto un pacchetto di farina di castagne da finire...
bacioni Aurelia!
ficoeuva

Gata da Plar - Mony ha detto...

LI HO FATTI! LI HO FATTI!! mamma che bontà!!!! :P***
Li ho fatti in versione "mignon" come antipasto... ma quelli rimasti (3!!!) me li sono pappati la mattina a colazione... li ho scaldati appena nel forntetto e sopra ci ho messo un filo di miele di acacia... babbabia... che colazione da RE!!!! <3

Aurelia ha detto...

Buoni vero? chissà perché ma le cose semplici, sono sempre le migliori :)
Bacione