martedì 25 marzo 2014

Zuppa di porri, patate e mais

zuppa di porri patate e mais 2


Pensavo di essere in ritardo nel postare questa ricetta.Dicevo  tra me e me, se aspetti ancora Aurelia, questa zuppa la dovrai postare il prossimo autunno/inverno, visto che ormai la primavera è alle porte.
Ed invece con un  un colpo di  C ...ehhh noooo, non è quello che state pensando voi, ma con ma un colpo di Coda dell'inverno, ed ecco che mi compare la possibilità di farvi provare questa zuppa.
Delicatissima, particolarmente dolce grazie alla presenza del mais e delle carote, mi/ci  è piaciuta talmente tanto che sono riuscita a replicarla ben due volte in poche settimane, io che di solito dopo aver provato una ricetta, difficilmente la ripropongo, a meno che non sia un vero e proprio cavallo di battaglia.









Per 4 persone
  • 500 g di porri
  • 200 g di mais in scatola
  • 300 g di patate a pasta bianca farinose
  • 200 g di carote
  • 30 g di burro
  • un dl di latte
  • 2 cucchiai di farina
  • un ciuffo di prezzemolo
  • sale

Preparate le verdure per la zuppa ... Sbucciate le patate, le carote e tagliateli a tocchettini regolari, mentre i porri li affetterete a rondelle.
Mettete le verdure in una casseruola, io ho usato la casseruola in  rame , (che trovo favolosa sia per cucinare le zuppe che per i risotti) ed aggiungete il burro a pezzetti, del prezzemolo tritato
 e fate cuocere su fuoco basso per una decina di minuti, finché i porri non saranno morbidi.
Spolverizzate con la farina, mescolate ed aggiungete il latte, e poi mezzo litro d'acqua calda, regolate di sale e fate sobbollire piano per circa 30 minuti.
Controllate spesso la cottura, perché la zuppa, potrebbe attaccarsi.
Aggiungete il mais che avrete scolato e sciacquato, un altro cucchiaio di prezzemolo tritato, un mestolo d'acqua calda se vi servisse, regolate di sale e finite di cuocere, per un altra decina di minuti.
La zuppa è pronta, servitela ben calda e...godetevela :)

lunedì 24 marzo 2014

Laudemio e il tempo della potatura.

fattoria di maiano2



 Lo ammetto, mi sento fortunata ad essere nata su questa terra Toscana, così ricca di fascino di storia e di panorami mozzafiato.
La Toscana  con le sue colline coltivate ad olio e vino, la Toscana con i suoi sapori e profumi schietti e genuini, simili ai caratteri delle persone, che sono nate qui.
Ma soprattutto mi sento fortunata, per le occasioni che ho di poter conoscere realtà come queste che sto per raccontarvi. Si tratta di due aziende olivicole appartenenti al Consorzio Laudemio, la Fattoria di Maiano posizionata  sulle colline tra Fiesole e Settignano, e il Frantoio di Santa Tea-Gonnelli 1585 ,che si trova a Reggello.
Grazie a Laudemio e al suo blog tour, sono venuta a conoscenza di queste due realtà, che fino a pochi giorni fa, erano per me totalmente sconosciute.Il marchio Laudemio, raccoglie il meglio della produzione olivicola di 21 aziende che si trovano sparse per la campagna intorno Firenze ed anche oltre. Solo il meglio del raccolto, diventa olio Laudemio, un olio prezioso con un gran carattere e sapore e dal meraviglioso color  verde smeraldo.







fattoria di Maiano




La nostra visita è iniziata dalla Fattoria di Maiano, posizionata tra Settignano e Fiesole, con le sue quasi 20.000 piante di olivo divise tra le varietà di frantoio e moraiolo. Le olive vengono rigorosamente raccolte a mano, nel periodo che va da Novembre a Dicembre, frante entro le 6 massimo 12 ore dalla raccolta e l'olio viene immagazzinato in fusti d'acciaio ed imbottigliato solo il venduto.





Fattoria di Maiano4



Un paesaggio spettacolare sia per la campagna che circonda la villa, sia per la sua fattoria didattica, abitata da maiali, cinghiali, oche, struzzi, mucche cavalli ed asini, che sicuramente allieteranno una gita fuori porta, se vorrete  fare una visita all'azienda con i vostri bimbi e la vostra famiglia.








Questo olivo che vedete qua sopra, è un sopravvissuto alla ghiacciata del 1985, che distrusse praticamente quasi tutti gli oliveti toscani. Dalle drastiche potature, nacquero alcuni polloni  che ancora oggi regalano i loro preziosi frutti.







E la nostra visita è continuata a Reggello, al Frantoio di Santa Tea- Gonnelli 1585... cinque secoli di storia, racchiusi in quell'oliveta, posizionata su un altopiano, con alle spalle l'aria fresca che proviene dal  Pratomagno e ai suoi piedi la valle dell'Arno.
Abbiamo visto il personale dell'azienda adoperarsi alla potatura degli olivi, che si dividono in tre varietà. Moraiolo, Frantoio e Leccino.La potatura serve principalmente ad alleggerire i rami e permettere ai raggi del sole di penetrare tra le fronde, per far maturare correttamente i frutti.

potatura Frantoio Santa Tea



Miscelando con cura le varie tipologie di olive e il loro grado di maturazione, al frantoio di Santa Tea, riescono ad ottenere varie tipologie di olio, che vanno dal più delicato adatto a condire alimenti che richiedono un sapore leggero, come per il pesce, a quelli più corposi, perfetti per le insalate di verdura crude, pinzimoni e zuppe.



spring


Nulla è lasciato al caso al Frantoio Gonnelli... anche le fronde degli olivi appena potati, vengono disposti tra le file di alberi e tritati con il trattore, per ottenere un compost perfetto, che servirà a concimare ed arricchire il terreno.


Vecchio frantoio Santa Tea


Dopo aver visitato  il frantoio super tecnologico e innovativo, dove in un'ora si possono lavorare 100 quintali di olive estraendole a freddo, in assenza di ossigeno e sotto azoto, si rimane catturati dal vecchio frantoio, edificato nel 1426 dove ancora sono presenti, la macina ed il torchio, e si pensa ai passi da gigante che la tecnologia ha fatto durante questi secoli.
Anche qua abbiamo assaggiato un olio fantastico, che racchiude tutte le caratteristiche del consorzio Laudemio.
Per adesso vi dico solo che è fantastico...tra qualche post, vedrete come lo sto usando in cucina. Non come un grasso che serve per cuocere il cibo, ma come un ingrediente speciale che come tale, va usato.


il Frantoio SantaTea datato 1585! grazie alla famiglia #Gonnelli per averci mostrato questi tesori. #laudemio #laudemioblogtour2014





Olio Laudemio

sabato 8 marzo 2014

Petto d'anatra al Marsala e salsa di lamponi per UnLampoNelCuore


Quando le donne si uniscono, non le ferma nessuno!

Non hanno saputo fermarle, nemmeno le mani sporche di sangue  che a Bratunac, nel 1995 hanno sterminato tutti gli uomini, non facendo differenza se fossero stati  neonati o vecchi indifesi, e lasciando queste donne sole, senza un marito, un figlio, un fratello o un padre!
Hanno cercato di annientarle, nel loro fisico e nella loro testa, le hanno deportate  rinchiudendole  nei campi profughi, e quando finalmente hanno potuto tornare alle loro case, hanno ritrovato il nulla e da mogli, madri e figlie  si sono ritrovate  loro malgrado, i capi famiglia in  una vita he non era più la loro!

Nel 2003 è nata la Cooperativa Agricola Insieme e un bellissimo progetto Lamponi di Pace.
Dove prima c'era stata morte e distruzione, sono nate serre e coltivazioni di piccoli frutti di bosco, che già erano coltivati prima del genocidio, perché i lamponi, i mirtilli e le more, possono essere coltivati anche dalle donne, perché le radici di quelle piante saranno ancorate al terreno per lungo tempo, perché quelle donne si meritano una rinascita e il diritto di vivere una vita dignitosa e serena!

Le loro confetture, sono vendute in vari supermercati, e qua di seguito vi aggiungo l'elenco.
- sono distribuiti da Coop-Adriatica e NordEst quindi si trovano più facilmente nel Veneto, Friuli Venezia Giulia, parte dell'Emilia e della Lombardia al confinte. I punti vendita che hanno in assortimento i prodotti partono dai 1000mq in su;
- sono distribuiti anche da Altromercato e dal commercio equosolidale e dal loro sito (altromercato.it) è possibile, tramite anche una richiesta via email, ottenere i punti vendita;

- nel milanese vengono distribuito da MioBio (http://www.mio-bio.it/), un gas molto attivo;

- Rada Zarcovick, la responsabile della cooperativa, sta prendendo accordi con le Coop che si occupano dei punti vendita della Lombardia e della Toscana per poter distribuire anche in queste zone i loro prodotti.


 


Noi food blogger dopo aver letto il bellissimo post  scritto da Anna Maria Pellegrino,  abbiamo pensato che in questa giornata, dove il colore che andrà per la maggiore sarà , il giallo mimosa, di trasformarlo in un colore più caldo in  un bel rosso lampone, per non dimenticare quelle donne, per far conoscere la loro storia, e per rendere pubblico, il magnifico lavoro che svolgono ogni giorno!



Con questa iniziativa, i food blogger che aderiscono a "unlamponelcuore" intendono far conoscere il progetto "lamponi di pace"  della Cooperativa Agricola Insieme (http://coop-insieme.com/),nata nel giugno del 2003 per favorire il ritorno a casa delle donne di Bratunac, dopo la deportazione successiva al massacro di Srebrenica, nel quale le truppe di Radko Mladic uccisero tutti i loro mariti e i loro figli maschi. Per aiutare e sostenere il rientro nelle loro terre devastate dalla guerra civile, dopo circa dieci anni di permanenza nei campi profughi, è nato questo progetto, mirato a riattivare un sistema di microeconomia basato sul recupero dell'antica coltura dei lamponi e sull'organizzazione delle famiglie in piccole cooperative, al fine di ricostruire la trama di un tessuto sociale fondato sull'aiuto reciproco, sul mutuo sostegno e sulla collaborazione di tutti. A distanza di oltre dieci anni dall'inaugurazione del progetto, il sogno di questa cooperativa è diventato una realtà viva e vitale, capace di vita autonoma e simbolo concreto della trasformazione della parola "ritorno" nella scelta del "restare". 



Petto d'anatra al marsala e salsa di lamponi2  




Petto d'anatra con salsa ai lamponi


Ingredienti per 2 persone
  • 2 petti d'anatra
  • 150 g di lamponi freschi
  • 2 cucchiai di olio extra vergine d'oliva
  • 1 cucchiaio di erba cipollina tritata
  • 1/2 bicchiere di Marsala
  • sale e pepe q.b.





 
Tagliate la pelle del petto d'anatra a losanghe e mettete a scaldare una padella con 2 cucchiai d'olio extra vergine.Frullate i lamponi e passate al setaccio per eliminare i semini.Rosolate i petti d'anatra dalla parte della pelle, rigirate e procedete alla cottura dell'altro lato, sfumate con il Marsala e fatelo evaporare.
Unite il succo dei lamponi, aggiustate con un pizzico di zucchero se vi sembrano troppo aspri, cospargete di erba cipollina tagliuzzata e fate cuocere per qualche minuto.
Spegnete il fuoco, scaloppate il petto e servitelo con la salsa di Marsala e lamponi.

lunedì 3 marzo 2014

Semla e bra Karneval


                                                   Piatto Bitossi e posate in vendita da Florenzi Casa


Dopo le castagnole alla ricotta, che sono un must per il periodo di Carnevale, mi sono chiesta in che maniera, gli altri paesi del mondo  festeggiassero questo periodo dell'anno,  che da noi è così  ricco di fritti e frittelle.  E così mi sono imbattuta in due ricette incredibili, anzi tre per l'esattezza, ed ho scoperto che in Svezia nel periodo di carnevale  si usa preparare questi fantastici panini che si chiamano Semla, mentre in Russia il piatto tipico di carnevale  sono i bliny lievitati, e nei paesi anglosassoni i pancake vanno per la maggiore.

Ora, i pancake li avevo già preparati qua, quindi mi mancavano i Semla e i blyni lievitati.
Ho trovato questa  ricetta fantastica da lei e mi sono divertita a  riproporli al volo, visto che non sono per niente difficili, nella loro esecuzione. Se non fosse per la presenza del cardamomo, potrebbero somigliare vagamente ai nostri maritozzi. Sono soffici,  profumati e al loro interno troverete un goloso ripieno di pasta di mandorle, che io ho ottenuto facilmente  seguendo i consigli di Antonella.

Domani è martedì grasso, quindi siete in tempo utile per poterli preparare e festeggiare il Carnevale, senza friggere e ungere la cucina, in ogni dove... vi ho convinte?Io credo di si :)








semla3
        



per 15 Semla

  • ·        13 g di lievito di birra
  • ·        45 g di burro
  • ·        125 ml di latte,
  • ·        40 g di zucchero
  • ·        1/2 cucchiaino di cardamomo macinato
  • ·        2 g di sale
  • ·        250 g di farina 00
  • ·        50 g di pasta di mandorle (vedi ricetta in basso)
  • ·        225 ml di panna fresca
  • ·        1 uovo sbattuto per spennellare
  • ·        zucchero a velo per decorare 













·        Ingredienti per 100 g circa di pasta di mandorle


  • ·        50 g di mandorle
  • ·        50 g di zucchero a velo
  • ·        3 cucchiaini di acqua










    Fondete il burro ed il latte  in un pentolino e fatelo leggermente intiepidire..    Pestate al mortaio i semi di cardamomo, eliminate le impurità con un colino a maglie fitte  ed unitelo al lievito sbriciolato. Versateci sopra il latte tiepido  e mescolate bene.
    Aggiungete la farina poca alla  volta ed impastate. L’impasto deve risultare morbido e leggermente appiccicoso.
    Aggiungete zucchero e sale e mescolate fino ad ottenere un impasto liscio.
    Lasciate lievitare la pasta fino a quando non raddoppia di volume, circa 60 minuti
    A lievitazione ultimata dividete l'impasto in bocconcini di circa 30 grammi per ottenere dei mini Semla. Fatene delle palline e adagiateli su di una leccarda rivestita di carta da forno, lasciando dello  spazio  tra l’una e l’altro.
    Fate lievitare di nuovo, per circa 60 minuti circa o fino a quando il loro volume raddoppia.
    Spennellate la superficie con l’uovo sbattuto.
    Infornate nella parte centrale del forno a 225° per circa 12'.
 Sformate e fate raffreddare.

    Quando i semla saranno  raffreddati tagliate la calotta superiore ed eliminate  un po’ di mollica.                      
  Sbriciolate  la mollica ed amalgamatela alla pasta di mandorle aiutandovi con 1 cucchiaio di panna (non montata) fino ad ottenere un composto omogeneo.
    Montate la panna e zuccheratela leggermente con dello zucchero a velo.

    Riempite ogni semlacon un cucchiaino  di pasta di mandorle e briciole  e utilizzando un sac a poche guarnite con la panna, poi ripososizionate il coperchio e spolverizzate di zucchero a velo.                                                                                                                                                      

Per preparare la pasta di mandorle
Tritate finemente al mixer le mandorle fino a ridurle in farina, quindi  unite lo zucchero a velo e qualche cucchiaino d'acqua che aiuterà a legare il tutto.