martedì 17 marzo 2015
Penne Monograno Felicetti risottate, con cacio e pere e granella di nocciole
Riprendo a scrivere ricette, dopo una raffica di post, che parlavano di eventi e blog tour. Cerco sempre di infilarci sempre dentro una ricetta, ma non sempre ho del materiale a disposizione, per poterlo condividere con voi.
Oggi, cerco di farmi perdonare, con questo piatto, preparato lo scorso autunno, per un contest del Pastificio Monograno Felicetti, che aveva chiesto a me e ad altri 8 blogger di interpretare le sue penne lisce, per una ricetta che, se fosse risultata la vincitrice, sarebbe stata cucinata al Salone del Gusto, al fianco di Davide Scabin.
Se vi domandate se ho vinto...ebbene no, ma le mie penne, sono piaciute tantissimo a mio marito :)
La penna liscia, mi aveva mandato in ansia, lo giuro!
Mi ricordo che mio padre l'adorava, ma lui e la cottura della pasta, erano due cose ben distinte. Riusciva sempre a scuocerla,salava sempre troppo l'acqua della pasta, e il suo condimento preferito, era il burro e Parmigiano.Io adoravo il burro, ma odiavo tutto quello che somigliava, pur lontanamente, al formaggio, pensate voi, che goduria, poteva essere quel piatto:)
Però se ora, avessi un piatto di quelle penne scotte, le mangerei più che volentieri...
L'idea di una pasta dove il condimento non si aggrappa, non mi è mai piaciuta, ma con le penne Monograno Felicetti, questo è un problema risolto.
Ho pensato di cuocere la pasta, come se fosse stato un risotto, partendo proprio dalla pasta cruda, ed allungandola con del brodo di pollo, fino a portarla a cottura, e devo dire che l'esperimento è pienamente riuscito. Una pasta cremosa e delicata, amalgamata benissimo con il mascarpone e la granella di nocciole, che ha creato, un bel contrasto, con la sua croccantezza.
Se avete voglia, qua, troverete le altre 8 ricette dei miei amici blogger, che hanno interpretato a loro modo, la penna liscia.
Metti a scaldare il brodo di pollo.
Tosta le nocciole, falle raffreddare e tagliuzzale a coltello.
Trita la cipolla e mettila a soffriggere in una larga padella con il burro e l’olio extra vergine.
Una volta dorata, aggiungi la pera tagliata a cubetti e falla insaporire, per qualche minuto. Versale penne crude nella padella, aggiungi un po’ di brodo caldo, e inizia a cuocere la pasta, come faresti con un risotto.
Unisci man mano il brodo, mescola delicatamente e porta quasi a cottura.
Aggiungi il gorgonzola tagliato a cubetti e fallo sciogliere, aggiusta di sale e di pepe, se occorre. Impiatta, e spolverizza con la granella di nocciole e l’erba cipollina tagliata ad anelli.
lunedì 16 marzo 2015
10 anni e non sentirli. Taste 2015
Dieci anni di Taste, e 5 cinque anni che partecipo con grande entusiasmo a questa bella manifestazione.
Cinque anni di incontri, confronti, assaggi, e grandi amicizie, perché Taste è soprattutto questo, un continuo scambio di informazioni e nuove scoperte, con i piccoli produttori di tutta Italia.
Cinque anni di incontri, confronti, assaggi, e grandi amicizie, perché Taste è soprattutto questo, un continuo scambio di informazioni e nuove scoperte, con i piccoli produttori di tutta Italia.
Taste è cresciuta in questi anni, dai 120 espositori del 2005, l'ultima edizione si è conclusa con 317 artigiani del gusto, e questi numeri fanno capire l'importanza della manifestazione ideata dal gastronauta Davide Paolini in collaborazione con Pitti Immagine.
Ho iniziato il mio percorso con l'azienda Agricola dei Fratelli Pinna di Ittiri, in provincia di Sassari, che coltiva nei suoi 170 ettari di terreno, ulivi ultracentenari della varietà "Bosana", un cultivar tipicamente sardo, e produce tre tipi di olio : L'Olio Antichi Uliveti del prato, il
Denocciolato di bosana secondo Veronelli , e l'olio Maccia d'Agliastru .
Taste si gusta ma anche si ammira, come quando ci si trova davanti ai manufatti di Tableclots, dell'amico Massimiliano Parri, che riesce sempre a sorprendere, con le sue idee geniali, spesso nate dalla collaborazione con Gianluca Biscalchin
E niente, ogni volta che sono a Taste, non riesco a non fotografare lo spazio di Mario Luca Giusti, con i suoi colori incredibili.
E poi ti ritrovi catapultata tra i mille profumi , che puoi trovare tranquillamente online, senza dover fare il famoso giro del mondo. Tutte le Spezie del Mondo, un laboratorio di ricerca spezie che si trova a Milano, e che raccoglie un quantità indescrivibile di erbe, spezie miscele e bacche. Per chi vive in zona, può tranquillamente fare il suo ordine e poi fissare il ritiro in negozio, senza doverselo far spedire, una bella comodità!
Una bella scoperta è stata anche l'azienda BioSolnatura, un laboratorio artigianale, che produce confetture e marmellate, e racchiude tutti i profumi della Sicilia, dentro ad un vasetto di vetro.
Sapori veramente speciali, che ti sorprendono nell'assaggio... ottima la marmellata di arance e rum, ma decisamente sorprendenti, quelle di melanzane e vaniglia,pomodoro ciliegino, e cipolle.
Rimanendo in Sicilia, impossibile non parlare di Natura in Tasca, un gruppo di produttori di nicchia, che si sono uniti per far conoscere i prodotti di eccellenza siciliani.
Sono 98 prodotti, di 28 produttori, e nel loro sito, è possibile acquistare tutto quello che fa eccellenza, dalle farine, ai legumi, ai mieli, alla frutta secca, e tantissimi altri prodotti.
E poi Cetara, con la sua Colatura di Alici, prodotta da Acqua Pazza Gourmet, una piccola azienda, che ha riunito 5 soci e che producono il simbolo di Cetara.
Le alici catturate nel periodo tra marzo e fine luglio, vengono decapitate e messe in barili di legno, chiamati terzigni. Il liquido che ne affiora, viene raccolto ed esposto alla luce del sole, e dopo 6 mesi, viene di nuovo immesso nel terzigno, dove cola attraverso gli strati di alici e viene raccolto, da un piccolo buco che si trova nel fondo del barile. Ovviamente non vengono usate le alici più grosse, ma quelle piccole, che sarebbero difficili da lavorare e trasformare.
Volete la ricetta per una pasta veloce?
Vermicelli con colatura di alici di Cetara
Vermicelli 400 g
2 spicchi d'aglio
olio extra vergine d'oliva
prezzemolo tritato
1 cucchiaino di colatura a persona
basta cuocere dei vermicelli in acqua bollente non salata, in una terrina si versa l'olio extra vergine d'oliva,l'aglio ed il prezzemolo tritati, la colatura e un po' di acqua di cottura della pasta. Si aggiungono i vermicelli, e si amalgama bene.
E poi, l'incontro con l'oliva taggiasca, tipica della Liguria, che viene trasformata dell'azienda Frantoio Sant'Agata di Oneglia, in olio extra vergine d'oliva, estremamente gentile e delicato, con un'acidità inferiore allo 0,3%. Un olio così delicato, è perfetto per condire piatti delicati, come verdure, pesce e ovviamente è possibile utilizzarlo, anche in pasticceria, per limitare l'uso del burro.
Tra le nuove scoperte, quella che mi ha colpito tantissimo, è stata Alice Cerutti con il suo riso, e la sua voglia di raccontarsi... Alice ha abbandonato il suo lavoro sicuro, per dedicarsi insieme al suo compagno e alla sua famiglia, alla coltivazione del riso presso la Cascina Oschiena.
Tanta attenzione al territorio, preservando alcune zone della risaia, per la nidificazione degli uccelli, agricoltura sostenibile, e lotta integrata, per diminuire l'utilizzo di fertilizzanti chimici.
E poi ci sono i vecchi amici, quelli che è impossibile non fermarsi a salutare, per scambiare due chiacchiere e un abbraccio sincero.
Di loro, vi ho parlato anche nelle scorse edizioni, Cristiano Savini e il suo tartufo, quest'anno ha presentato a Taste una novità, il tonno del Chianti e i fagioli zolfini, tutto rigorosamente con tartufo.
Andrea Salvin, di Friultrota, da cui ci diamo appuntamento ormai tutti gli anni, con Angela Maci, per brindare insieme con un Ribolla Gialla che accompagna in maniera impeccabile, le specialità che Andrea ci offre... La Regina di San Daniele, la trota salmonata affumicata a freddo, l'aringa sciocca.
Vi lascio con una carrellata di immagini, e ci rivediamo a Taste 2016.
venerdì 6 marzo 2015
La Sardegna che non ti aspetti.Massama e l'Agriturismo il Giglio
Siamo arrivati a Massama, quando fuori era già buio stanchi ma non affamati... difficile aver ancora fame, quando si viene ospitati dai sardi, e qua abbiamo trovato Antonella Orrù, ad attenderci e a farci da splendida padrona di casa, presso il suo agriturismo il Giglio.
Un antico casolare e una casa padronale ristrutturati, un agrumeto meraviglioso, i campi che vengono coltivati con i prodotti che verranno serviti a tavola, una perfetta azienda agrozootecnica, condotta in maniera esemplare da Marisa, che insieme a suo marito Giglio, oggi purtroppo scomparso, avevano dato via a questo sogno.
Marisa, oggi, continua questo cammino, insieme ai suoi figli, Antonella, Anna, Francesco, e Nanni.
Stefania Pigoni, Cadè Candida e Marina Bogdnovic |
La mattina presto, decido di fare una passeggiata nel magnifico agrumeto, insieme ai miei compagni e compagne di questa magnifica avventura. Non sembra nemmeno Dicembre, l'aria è mite, prevalgono il silenzio e il canto degli uccelli, e ovviamente le nostre chiacchiere, su quello che ci attenderà!
Dopo la ricca colazione, con i dolci preparati da Francesco, fratello di Antonella, inizia la nostra lezione di cucina, tenuta da mamma Marisa.
Anche qua incontriamo gli stessi ingredienti poveri che sono la caratteristica della cucina sarda. la semola, l'acqua, e l'ingrediente principale che non manca mai, ovvero la manualità!
Marisa ci ha insegnato come si preparano i mallureddus, mentre Antonella con un'abilità che ci ha lasciati ammutoliti, ha preparato la fregola, partendo solo da un po' di farina di semola e qualche spruzzo di acqua tiepida salata, mescolandole dentro ad una conca di ceramica, che si chiama scivedda, è riuscita ad ottenere i famosi granellini che accompagnano ogni giorni, le tavole dei sardi.
La fregola così ottenuta, viene lasciata asciugare a temperatura ambiente, per alcuni giorni, e poi viene passata in forno, a bassa temperatura, ad asciugare.
Ma è stato con le Lorighittas, che Antonella ci ha veramente sorpresi. Questo tipo di pasta, viene prodotto esclusivamente a mano, in un piccolo comune in provincia di Oristano, a Morgiongori. Il costo di questa pasta, è veramente elevato, ma se pensiamo che viene fatto, esclusivamente a mano, uno per uno, diciamo che il costo è più che giustificato.
Da un semplice spaghetto ottenuto con il classico impasto di semola, acqua e sale, si ottengono, tutto rigorosamente a mano, degli spaghetti, che vengono poi avvolti per due giri, intorno a tre dita... indice anulare e medio, poi l'eccesso di pasta, viene staccato, e l'anello di pasta, viene attorcigliato su se stesso, con lo stesso movimento che si usa, per caricare un orologio... avete capito tutto? Uhmmm, credo di no, allora vi lascio il video :)
Ringraziamo Marisa, per averci fatto partecipi della sua meravigliosa lezione di vita...perché non è stata solo una lezione di cucina, e ci avviamo a piedi, a poche decine di metri dall'agriturismo, dove la famiglia Orrù, ha l'azienda dove alleva e coltiva i prodotti che vengono serviti ogni giorno sulla sua tavola.
E dopo un lauto pranzo, arriva il momento dei saluti. La nostra avventura in Sardegna volge al termine, abbiamo passato 4 giorni magnifici, alla scoperta del suo territorio e delle sue tradizioni.
Devo quindi ringraziare, le Camere di Commercio di Sassari ed Oristano, per averci ospitati, l'ANCO, l'Associazione Nazionale dell'Olio che insieme ad Aifb, ha organizzato questo meraviglioso viaggio, tutte le strutture che ci hanno ospitati, e i miei compagni/e di questa avventura.
credits Fabio D'Amore |