giovedì 4 giugno 2015

#EtnaKalatour. Caltagirone, e la riviera dei Ciclopi.

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Secondo giorno del nostro tour, siamo sempre nella zona del Calatino, e oggi andremo alla scoperta di Caltagirone, con la sua famosa scalinata e due aziende che producono vino, e ovviamente faremo anche una visita in un negozio artigianale che produce fantastiche ceramiche.



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La prima sosta del nostro tour, è presso l'azienda vinicola di Concetto Lo Certo, L'Antica tenuta del Nanfro, a 4 km da Caltagirone, zona famosa per il Cerasuolo di Vittoria che si ottiene dall'unione del Nero D'Avola e del Frappato .
Concetto è una persona dotata di grande verve, e si vede tutto il suo entusiasmo mentre ci fa visitare la sua azienda, e il momento dell'assaggio dei suoi vini, viene fatto nella zona più bella e fresca, ovvero la cantina, dove ci attendono  oltre ai vini, dell'ottima salsiccia, pane caldo e un olio extra vergine prodotto in azienda, dal sapore e dal profumo, veramente ottimi.



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Grande attenzione e cura, Concetto li pone  anche nei dettagli delle etichette, raffiguranti le maioliche che compongono la famosa scalinata di Caltagirone.
















 La seconda azienda vitivinicola che visitiamo è quella di Valentina Nicodemo, che in Judeka, ha riversato idee innovative e passione per la sua terra.
Una terra che rispetta, e che cerca di sfruttare il meno possibile, ponendo attenzione a usare energia rinnovabile e riutilizzando le acque reflue, dopo che sono state fito-depurate, e utilizzando i greggi di pecore, come ottimi e economici taglia erba.
Visto la vicinanza con Caltagirone, anche Valentina ha pensato di omaggiare la città con le sue ceramiche, creando delle bottiglie in ceramica, con al loro interno il Cerasuolo di Vittoria.







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Lasciamo Valentina e il suo vino, per andare a visitare un laboratorio di ceramica, a Caltagirone, proprio ai piedi della famosissima scalinata di santa Maria del Monte.
Inutile dire, che vedere 142 scalini, decorati con mattonelle di ceramica, sono veramente uno spettacolo per la vista, e pensarla illuminata per la Festa di San Giacomo, il 24 e 25 Luglio, deve essere qualcosa di magico.
Il laboratorio Improntabarre, di Giuseppe e Andrea  Branciforti, rispettivamente padre e figlio, si trova proprio all'inizio della scalinata, e una volta all'interno è impossibile non rimanere affascinati dalle ceramiche sia in stile classico, che prettamente moderne.

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Ci fermiamo a pranzo, in un ristorante proprio a pochi passi dalla scalinata, Al Decanter, dove la cucina tradizionale siciliana, viene rivisitata in maniera fantastica, regalando piatti, pieni di freschezza e leggerezza.
Se capitate a Caltagirone, vi consiglio realmente di fermarvi, ne vale veramente la pena!


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Come sempre il tempo è tiranno e dobbiamo lasciare Caltagirone, per ritornare verso Catania, e finalmente vediamo il mare.


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Arriviamo a Aci Castello, e non possiamo non notare quel magnifico castello  che si erge a strapiombo sul mare, e che fu edificato dai Normanni, su una base di roccia lavica, affiorata a seguito dalle numerose eruzioni vulcaniche.
La zona viene definita la riviera dei Ciclopi, una riserva marina costituita da faraglioni e isole di origini vulcaniche, ed è proprio in questa zona che l'Etna ha avuto inizio.
Ricordo che quando studiavo epica a scuola, il sabato mattina all'ultima ora, leggevamo l'Odissea e ricordo come fosse adesso, il racconto di Polifemo, che accecato dalla rabbia, scagliava  le rocce contro Ulisse, che stava fuggendo.


"Ma come fummo un gridar d'uom lontani
Così il Ciclope io motteggiai: "Ciclope,
Color che nel tuo cavo antro, le grandi
Forze abusando, divorasti, amici
Non eran dunque d'un mortal da nulla,
E il mal te pur coglier dovea. Malvagio!
Che la carne cenar nelle tue case
Non temevi degli ospiti. Vendetta
Però Giove ne prese e gli altri numi".
A queste voci Polifemo in rabbia
Montò più alta, e con istrana possa
Scagliò d'un monte la divelta cima,
Che davanti alla prua càddemi: al tonfo
L'acqua levossi, ed innondò la nave,
Che alla terra crudel, dai rifluenti
Flutti portata, quasi a romper venne.
Ma io, dato di piglio a un lungo palo,
Ne la staccai, pontando; ed i compagni
D'incurvarsi sul remo, e in salvo addursi..."

































Non possiamo non assaggiare la famosa bevanda tanto amata dai Catanesi e non solo... seltz, limone e sale, che disseta in maniera paurosa, aiuta la digestione, ed è venduta nei caratteristici chioschi, ai lati delle strade.

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E di nuovo cala la sera, e si avvicina l'ora di cena. Il ristorante e la struttura che ci ospita, si chiama  Zash, a ricordare il soffio del vento che attraversa i rami dell'agrumeto, che circonda il vecchio palmento, dove è stata ricavata la struttura.
Proviamo volentieri la cucina di Giuseppe Raciti e della sua brigata, e quello che mi ha veramente colpita, sono i sapori puliti e la leggerezza dei piatti. 













La cena è stata accompagnata da  dall'ottimo vino di Fabio Costantino  e dell'azienda Planeta, e anche da un'ottima bottiglia di rosso dell'Etna della Tenuta delle Terre Nere.

Finalmente si va a dormire, in un bellissimo country hotel,  il Ramo D'Aria sempre collegato a Zash...ma di quello vi parlerò nel prossimo post.

2 commenti:

Unknown ha detto...

Ciao Aurelia, volevo comunicarti che il mio ex blog che seguivi PreppyInVenice non esiste più.
Mi sono spostata su http://coindecampagne.blogspot.it

Baci

Valentina

Aurelia ha detto...

Grazie Valentina, per avermelo comunicato...
A ptesto